La cannabis è una pianta peculiare: droga e rimedio al tempo stesso, al contrario di quanto si possa pensare non è un fenomeno dei tempi odierni, bensì un oggetto dell’interesse umano fin dai tempi antichi.
Sebbene non sia ancora possibile datarla con certezza, l’introduzione della canapa in Europa è collocata intorno al 500 a.C. a seguito del ritrovamento a Berlino di un’urna contenente foglie secche della pianta risalenti almeno a 2.500 anni fa, e la pianta fu in seguito utilizzata anche da popoli del continente come i Celti e i Pitti.
La canapa fu poi coltivata e utilizzata in modo massiccio anche in Europa che, in modo simile ai cinesi secoli prima, trovava impiego tanto in ambito tessile quanto in quello ricreativo. I primi accenni di veto nei confronti della marijuana e di questo suo utilizzo sono rintracciabili nella bolla papale del 1484 che ne vietava l’uso ai fedeli, ma ciò non bastò a farne cessare l’uso o anche solo ad arginarlo: nell’Ottocento l’impiego della pianta a scopo ludico e rilassante e ricreativo divenne la moda tra gli intellettuali. Basti pensare al celebre Club des Hashichins di Parigi, cui partecipavano letterati del calibro di Victor Hugo, Alexandre Dumas, Charles Baudelaire, Honor’ de Balzac e Thèophile Gautier, e sembra che lo stesso Napoleone indugiasse nell’utilizzo della cannabis.
Quasi un secolo e mezzo più tardi, tuttavia, la canapa divenne oggetto di demonizzazione e isteria di massa nonché di oscuri interessi e macchinazioni economiche e, di conseguenza, vittima del secondo, più duro proibizionismo. Nel 1937 la promulgazione del Marijuana Tax Act mise al bando la sostanza negli Stati Uniti, veto che di lì a poco prese piede anche nel resto del mondo.
Tale proibizionismo, fortunatamente, non ebbe vita lunga: già negli anni Settanta, con l’era degli Hippie e del Reggae il consumo della cannabis si diffuse nuovamente, pur esercitando un’azione psicoattiva meno potente: si trattava di canapa con meno del 6% di THC, i cui effetti erano bilanciati dal CBD. Tuttavia il livello di THC tornò a salire in parallelo al crescente desiderio di un maggiore sballo, tendenza che esplose negli anni Ottanta (fatto che contribuì a fornire una percezione negativa della canapa).
Dal 2013 ebbe inizio l’ondata di legalizzazione della cannabis e il primo paese a decretarla fu l’Uruguay.
Un fenomeno relativamente recente è proprio il mercato della Cannabis Legale o Cannabis Light, ovvero l’utilizzo di infiorescenze provenienti da pianti con livelli minimi di THC e, al contrario, un’alta percentuale di CBD, prive di effetti collaterali e fonte di numerosi benefici a livello medico (benefici attestati scientificamente), tra i quali il relax ed un maggior benessere fisico e psicologico.
Se anche tu ritieni che la cannabis possa esserti utile, rivolgiti al sito Weed Us, punto di riferimento nel settore «cannabis legale shop». Weed US è una compagnia dedicata alla distribuzione all’ingrosso e vendita al dettaglio d’infiorescenze femminili e prodotti derivati della canapa, ponendosi come uno dei primi brand leader nel mercato della cannabis legale in Italia ed Europa.